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Come funziona un orologio automatico (guida definitiva)

18 Settembre 2020 - Prodotti
Come funziona un orologio automatico (guida definitiva)
Quando si parla di orologio automatico si pensa sempre a un orologio che costa un bel po’ di soldi e, invece, ce ne sono anche di economici. Quello che dobbiamo imparare a fare, e questo è valido per ogni acquisto e, in particolare, vale con gli orologi se non siamo degli esperti è prendere informazioni sull’orologio stesso e su ciò che significa movimento automatico perché avere conoscenza di quello che vogliamo significa anche avere la possibilità di fare un bel regalo a se stessi o a qualcuno a cui teniamo senza spendere tanti soldi. Ma che cos’è il movimento automatico?

Movimento automatico: di cosa si tratta

Quelli che sono detti orologi meccanici hanno una ricarica automatica. Questo significa che chi usa questo orologio deve solo ricordarsi di usarlo in maniera regolare. Ma come è possibile che questo orologio non abbia bisogno di corda o di batteria? E, soprattutto, serve inserire l’orologio in una scatola carica orologi? Abbiamo, quindi, iniziato a familiarizzare con questo tipo di orologio che si carica autonomamente. Ma con quale energia si ricarica il meccanismo? L’energia richiesta dal meccanismo è l’energia cinetica del braccio stesso di chi lo indossa. Ci sono alcune varianti orologio meccanico già nel 1700 ma è solo nel 1900, con l’arrivo degli orologi da polso, che si arriva al successo. D’altronde l’orologio da polso venne subito considerato molto più comodo dell’orologio da taschino, ragione di forza di questo tipo di meccanismo. In pratica è proprio lo spostamento del polso che carica la molla motrice dell’orologio. A differenza della carica manuale che ha bisogno di una corona da girare per funzionare questi orologi non hanno bisogno di nulla. Se non lo indossiamo, invece, avremo bisogno di scuoterlo il tempo che serve per far rimettere in moto le lancette. Gli orologi più moderni, però, hanno anche una funzione di carica manuale che è molto interessante se non usiamo l’orologio tanto spesso. Non è, però, particolarmente consigliato usare la carica manuale sull’orologio automatico ma sono in determinati modelli. Questo perché una carica manuale eccessiva può causare il logoramento di alcuni componenti meccanici. Avere una molla motrice significa avere un meccanismo che non può essere distrutto o danneggiato dalle troppe cariche. C’è, infatti, un particolare slittamento della corona che permette di caricare l’orologio tutte le volte che vogliamo senza che l’orologio ne risenta. Ci sono, comunque, delle scatole del tempo che sono delle scatole molto amate dai collezionisti e che servono per mettere in mostra gli orologi senza che questi si scarichino. Queste scatole sono o realizzate artigianalmente o anche a poco prezzo. Questo tipo di scatola serve a farvi godere l’orologio senza caricarlo in continuazione e quindi sono un investimento sensato. Questo, soprattutto, se possedete un calendario perpetuo che è molto fastidioso da impostare manualmente. Questa scatola, però, ha uno svantaggio: può logorare il movimento se l’orologio viene caricato troppo. Ciò succede se la scatola non ha un livello di qualità alto che permette di regolare il numero di rotazioni massime al giorno. Se il modello è più economico è meglio aggiungere un timer che vada a finire nella presa della corrente.

Un po’ di storia sul movimento automatico

Nel 1777 l’orologiaio svizzero Perrelet inventò un orologio da taschino che si ricaricava grazie al movimento di chi lo indossava. In pratica sul lato del calibro c’era una massa oscillante che serviva a caricare. Dopo 15 minuti di camminata l’orologio era in grado di caricarsi per circa 8 giorni. Il primo orologio automatico con rotore centrale fu, invece, inventato dal francese Sarton l’anno dopo. Come abbiamo già scritto in precedenza il successo del movimento automatico, però, avviene dopo la prima guerra mondiale grazie alla diffusione degli orologi da polso. Infatti mettendo l’orologio sul polso si poteva usare molta più energia cinetica sfruttando, quindi, il sistema alla grande. Il brevetto è del 1923 grazie all’orologiaio inglese Harwood che collaborò con la casa Fortis per produrre il primo orologio automatico della storia. Nel 1930, invece, la casa Rolex presenta l’Oyster Perpetual che sfruttava il rotore a 360 gradi e forniva una carica di circa 35 ore. Questo miglioramento del rotore era evidente. Il modello Fortis restava in carica solo 12 ore. La casa Eterna innovò ancora nel 1948. Il sistema chiamato Eterna-Matic aveva incorporato un rotore su un cuscinetto a sfera così da migliorare la rotazione e diminuire l’usura di tutti i componenti. Nel corso degli anni, comunque, abbiamo avuto diverse masse oscillanti per migliorare, ancora e ancora, il meccanismo e ci sono un sacco di soluzioni alternative al rotore classico. Ma questo non ci interessa tanto, così come non ci interessa tanto il fatto che ci siano dei modelli che possono essere caricati manualmente per dare una certa continuità al meccanismo stesso. Innanzitutto restiamo dell’idea che sia meglio non toccare più di tanto il meccanismo e l’orologio stesso, quindi sarebbe meglio non toccare tanto la corona e non alimentare un’usura che è naturale in determinate situazioni reiterate nel tempo. Molto meglio, invece, l’utilizzo di una scatola che permetta all’orologio di ruotare un tot di volte al giorno. Il consiglio è quello di non acquistare, se si opta per un orologio di qualità, una scatola economica per non surriscaldare il meccanismo e usurarlo in maniera non corretta e in poco tempo. Tutto quello di cui abbiamo bisogno, e questo è un punto su cui non si può transigere, è avere le giuste informazioni sull’orologio che abbiamo intenzione di acquistare e se vogliamo un orologio di prestigio è il caso di controllare tutte le caratteristiche e anche il modo di conservarlo nella maniera migliore possibile. La storia di questi orologi è una storia prestigiosa, con tanti modelli che costano davvero tantissimo ma anche tanti modelli economici che ci permettono di avere al polso un bell’orologio che ci faccia fare bella figura ma che non costi poi tanto rispetto a tanti modelli che hanno fatto la storia come quelli della Rolex che sono ancora in commercio a quasi 100 anni dalla loro comparsa sul mercato e che ancora adesso sono un must have per i collezionisti. Forse ti può interessare: Le caratteristiche degli orologi Calvin Klein