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Prestiti per Pensionati 2017: come scegliere quello più adatto

14 Marzo 2017 - Prestiti
Prestiti per Pensionati 2017: come scegliere quello più adatto

I pensionati che necessitano di un prestito possono optare per diverse alternative, a patto che la loro età anagrafica, al termine del periodo di ammortamento del finanziamento, sia inferiore agli 80 anni. Gli ex dipendenti pubblici hanno a disposizione un canale agevolato di concessione dei prestiti messo a disposizione dalla gestione Inps ex Inpdap.

Invece, il personale in quiescenza che è stato impiegato nel settore privato può rivolgersi a banche e finanziarie. Può richiedere un finanziamento c.d. “ordinario”, con la presentazione di garanzie reali o personali a seconda dell’importo del capitale erogato, o con cessione del quinto.

Per maggiori dettagli e informazioni sui presiti per pensionati, consultate il portale www.prestitipersonali.com

Prestiti per ex dipendenti pubblici: prestiti per pensionati Inpdap

La contribuzione obbligatoria dovuta dagli iscritti all’INPDAP consente di accantonare dei fondi che l’Istituto destina all’erogazione di prestiti al personale in servizio e ai pensionati.

Si tratta di finanziamenti che possono avere diverse formule, quali:
piccoli prestiti di importo contenuto: si tratta di erogazioni di credito che servono a far fronte a necessità di importo limitato e con rimborso a breve termine. I limiti di capitale finanziabile vengono rivisti annualmente in base alla liquidità accantonata nel bilancio dell’Inpdap. Per richiedere tali prestiti occorre essere iscritti alla “Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali” dell’Inps;
prestiti diretti di durata pluriennale (con o senza garanzia): si tratta di finanziamenti a medio/lungo termine con importi variabili e tassi agevolati che possono essere garantiti con la cessione del quinto della pensione, col TFR o con altre garanzie (reali o personali).

Cessione del quinto della pensione: come funziona?

La cessione del quinto della pensione costituisce sia una garanzia del prestito sia una modalità di rimborso dello stesso. Infatti, mettendo a disposizione la pensione, il richiedente riesce a ottemperare all’obbligo di garanzia per il rimborso del prestito che, a sua volta, viene rimborsato mediante una trattenuta operata direttamente dall’Ente pensionistico. La trattenuta non può superare il quinto della mensilità e la durata del piano d’ammortamento è, al massimo, decennale.

Per ottenere i prestiti per pensionati è obbligatorio sottoscrivere una polizza assicurativa a copertura del rischio di premorienza del pensionato richiedente il prestito. La richiesta va inoltrata a una banca o a una finanziaria che abbiano stipulato apposita convenzione con l’Inps (sul sito internet dell’Istituto è disponibile un elenco di tali finanziatori) e, al momento della richiesta, il pensionato non può avere un’età anagrafica superiore ai 70 anni.

Chi può ottenere un prestito con cessione del quinto e come richiederlo?

La richiesta di prestiti per pensionati con cessione del quinto può interessare tutte le forme di pensione, con esclusione di quelle sociali, di invalidità civile, di inabilità, di quelle titolate a più soggetti nonché degli assegni erogati per il sostegno del reddito (contraddistinte con le sigle “VOCRED, VOCOOP, VOESO”) e per il nucleo familiare, e delle erogazioni ex art. 4 Legge n. 92 del 2012 (indennità di esodo).

Per ottenere un prestito con cessione del quinto, il pensionato deve ottenere dall’Inps un’attestazione di cedibilità della pensione. Questo documento è necessario per avviare la pratica di domanda del prestito e serve anche per operare una valutazione puntuale dell’impegno che si va a contrarre, visto che in esso viene conteggiato sia l’importo massimo del finanziamento richiedibile che quello della rata mensile di rimborso dello stesso. La domanda di elaborazione di questo documento può essere fatta anche dalla banca o dalla finanziaria alla quale il pensionato si è rivolto per ottenere il prestito.

Prestiti a pensionati con cessione del quinto: il calcolo della rata e gli elementi del contratto

Un aspetto molto importante per valutare la convenienza di questa forma di finanziamento è quello del calcolo della rata di pensione cedibile. Essa viene computata scorporando dalla mensilità pensionistica le ritenute assistenziali e previdenziali obbligatorie nonché altre trattenute, magari connesse a precedenti impegni con cessione del quinto.

L’importo così ottenuto, tolta ancora la sua quinta parte, non può essere inferiore alla pensione minima stabilita dalla legge (per il 2017, tale importo è pari a 501,89 euro). Nell’ipotesi in cui si percepiscano più pensioni, il conteggio del quinto cedibile viene effettuato computando tutte le mensilità percepite.

Il contratto di prestito deve contenere tutti gli elementi essenziali quali TAN, TAEG, spese e commissioni di avvio pratica, penalità per estinzione anticipata e possibilità di rinnovo del finanziamento. Prima ancora di richiedere l’ “attestazione di cedibilità della pensione”, è possibile farsi un’idea di massima della rata mensile di rimborso di un finanziamento con cessione del quinto usando uno dei molti calcolatori gratuiti disponibili sul web.