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Giuliana Cunéaz e le opere di New Media Art

18 Maggio 2022 - Cultura e Società
Giuliana Cunéaz e le opere di New Media Art

La New Media Art (ovvero la nuova arte dei media) comprende diverse opere molto complesse e particolari create attraverso lo sfruttamento di nuove tecnologie dei media tra cui i computer grafica, internet art, videogiochi, la stampa 3D, robotica, arte interattiva ecc.

Per poter realizzare opere di questo tipo sicuramente bisogna avere una formazione molto particolare e sicuramente bisogna avere sempre nuove idee e creare/sperimentare in continuazione e cavalcare sempre l’onda delle nuove tecnologie ed eventuali cambiamenti o innovazioni.

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Giuliana Cunéaz è una grande artista, nata ad Aosta nel 1959 ma attualmente abita e lavora nella metropoli di Milano.

Per quanto riguarda la sua carriera c’è da dire che asi è diplomata all’Accademia delle Belle Arti nella città di Torino e che la sua particolarità sta nell’utilizzo di creare l’arte attraverso tutti i “media” come ad esempio la fotografia, schermi dipinti, scultura e videoinstallazione.

Insomma è un artista a 360° che utilizza tutti i mezzi forniti e a disposizione, motivo per cui come lei non se ne conoscono molte.

Il suo mondo lavorativo inizia all’incirca negli anni ’90 quando svolge un indagine dove congiunge la ricerca della plastica insieme alle sperimentazioni video.

La sua professione parte in modo molto semplice quindi con opere povere e con linguaggi minimalisti per poi ad arrivare a vere e proprie installazioni complesse e famose in tutto il mondo.

C’è da distinguere in primo luogo le MOSTRE PERSONALI dalle MOSTRE COLLETTIVE con tantissime opere che possono essere ammirate dal sito https://www.artsail.art/it

LE OPERE

Tra le Mostre Personali possiamo ricordare nel 1990 la prima installazione chiamata “Il Silenzio delle Fate” in Valle D’Aosta trattasi di sculture con spartiti musicali; nel 1991 crea la sua prima installazione video chiamato “Lucciole”; nel 1993 realizza “In Corporea mente” nella città di Torino dove raccoglie una serie di lavori che hanno origine da una ricerca attorno al corpo immaginario legata anche al Body Art; sempre seguendo questa linea d’onda realizza “Sub Rosa” a Lubjana preceduta da 3 videosculture ovvero “Corpus in Fabula”, “Biancaneve” e “Pneuma” dove questo strutture trasparenti contengono all’interno delle foto realistiche riguardanti sangue e carne tratte da delle operazioni chirurgiche al cuore.

Dopo due anni realizza delle opere riguardanti il tema della complessità, da lei molto analizzato e studiato durante la sua lunga carriera, queste opere sono “L’Offrande du Coeur” e “Il cervello nella vasca”.

Nel 2001 crea “Officine Pastello” all’Università La Sapienza di Roma dove l’artista attraverso la realizzazione di anche altre opere va alla ricerca dei laboratori di emozioni per sollecitare la percezione sensoriale attraverso la sperimentazione di sè stessi attraverso un ambito artificiale quindi fatto dall’uomo.

Sempre in quest’ambito realizza “Riti Sciamanici” un opera molto particolare dove lo sciamano è il mezzo centrale per vivere un’esperienza tribale.

Tante altre sono state le sue opere ed è proprio grazie alla loro particolarità che sono diventate ancora più conosciute ed apprezzate. Questo perchè quando c’è la passione e dedizione, poterle conciliare e farle diventare un lavoro penso sia una delle cose più belle che esistano al mondo.

Lei ha proprio fatto così, ha trasformato i suoi hobby in una vera e propria professione, anche perchè l’arte è il mezzo in cui ti puoi esprimere come vuoi, senza giudizi ma solo in base a come tu stesso senti le cose e le vuoi comunicare.

Sempre grazie a Giuliana Cunéaz esistono progetti molto particolari, scavando più a fondo sono emersi questi:

“QUANTUM VACUUM” del 2005, si tratta di immagini 3D che riguardano la sfera scientifica, rielaborate attraverso un processo di ricostruzione animata per essere poi trasformate in una sorta di paesaggio virtuale e interattivo che si rapporta con il protagonista del video;

“I MANGIATORI DI PATATE” sempre nel 2005 (no, non è il dipinto del maestro dell’arte Van Gogh, ma lo evoca). Questo video si sviluppa proiettando i personaggi colti nell’attimo di mangiare le patate però inseriti in un contesto 3D artificiale.

“LES MANTEILLONS DU MONT BLANC” nel 2014 è un opera a dir poco fenomenale. E’ stata realizzata con il legno ed è composta da circa 3000 pezzi che si uniscono andando a creare la forma del Monte Bianco, vengono anche realizzati dettagli quali le vette, avvallamenti e le variazioni di superficie; con questa installazione voleva ispirarsi alla leggenda dove si diceva che tali “manteillons” ovvero spiriti e folletti, erano stati imprigionati nella montagna.

Passando per un attimo ai 3D digital paintings possiamo trovare la prima opera risalte al 2006 chiamata “OCCULTA NATURAE” dove attraverso l’utilizzo del nanomondo si sono scoperte diverse immagini ottenute grazie ai microscopi ottici che hanno rievocato dei paesaggi ambigui, particolari e innaturali.

Un altro progetto molto complesso risale al 2008 chiamato “BIRTH TREE” ovvero una scultura dinamica creata grazie alla tecnica della modellazione tridimensionale, che abbiamo già visto in alcuni articoli contenuti nella nostra sezione Arredamento e Design.

Negli anni più recenti (2016) va oltre le sue capacità andando a creare “LA GRAMMATICA DELLE FORME” un opera pazzesca alta oltre 9 metri appositamente realizzata per la chiesa di San Sisto a Milano. Con questa installazione si vuole ricordare la poesia dello scultore Francesco Messina e si ispira ad una sua opera nota “Tigli del Parco”. Attraverso il materiale dell’opera che utilizza, ricoprendo le vetrate della chiesa ha creato una sequenza di nanomolecole molto complessa come se fosse un intreccio di germogli con boccioli di fiori bianchi.

La mente di questa donna è davvero brillante e piena di idee; pensare che ha per fino creato una videoinstallazione 3D dove le onde del mare attraverso il loro movimento lasciano sul terreno oggetti misteriosi o reperti con colori brillanti e vivaci in continuo mutamento diventando parte integrante della vita marina (“MATTER WAVES CHROME”).

LIBRI E CATALOGHI

Se continuassimo ad elencare tutte le sue opere e progetti, non basterebbe un articolo per descriverle come meritano. Basti pensare che per far conoscere le sue opere e comunicare a tutti la sua arte ha realizzato diversi libri e cataloghi dal 1992 fino ad ora cosi come ha pubblicato diversi testi critici e ha rilasciato interviste e documenti video facilmente reperibili su internet.

Tra i libri che ha scritto possiamo ricordare il primo “Il silenzio delle fate” nel 1992, per passare poi a “Violenze carnali” nel 1993; fino ad arrivare nel 2020 dove ha scritto “Arte e tecnologia del terzo millennio. Scenari e protagonisti”.

Le nostre conclusioni

Pensiamo che è grazie all’arte (che comprende sia l’arte in sè, ma anche la poesia, la musica, la filosofia, ecc) che molte persone riescono a tirare fuori se stessi.

Grazie a questo una persona è libera di esprimersi come meglio crede e attraverso le modalità che lei stessa sceglie, come il caso di questa grande artista che ha studiato anni all’accademia per poi specializzarsi in questa tipologia di arte che non è molto comune, appunto per questo quando se ne parla risulta alle orecchie e agli occhi molto rara e particolare.

E’ un metodo che non è come andare a vedere un opera di pittura o scultura (che per quanto possa essere bella ed emozionante, la puoi vedere solo con gli occhi), in questo caso invece vengono usati tutti i 5 sensi.

Molte opere possono essere toccate, perchè magari hanno una superficie che si riconosce solo al tatto, oppure perchè il corpo è caldo o freddo; altre opere vanno sentite per essere apprezzate di più, attraverso suoni specifici creati appositamente per rendere l’opera più realistica; altre ancora vanno odorate e via dicendo: delle opere particolari per arredare in modo poco convenzionale la propria casa.

Questo per dire che l’arte non è solo guardare un bel dipinto, una bella scultura, ma è anche sfruttare la maggior parte dei nostri sensi per entrare ancor di più e ancora meglio nell’opera che si guarda.

Purtroppo quest’arte è molto rara anche perchè come tutte le opere anche queste devono essere conservate in modo impeccabile, ma purtroppo gia alla metà degli anni ’90 la conservazione delle opere digitali era un problema, questo perchè appunto i contenuti multimediali, programmi interattivi, installazioni 3D hanno proprietà completamente differenti rispetto a dipinti fisici.

Il problema di ciò è che i file digitali vengono salvati su dispositivi multimediali con l’unica differenza che i formati cambiano in continuazione nel tempo perchè seguono lo sviluppo della tecnologia.

Speriamo che questa modalità di arte non si estingua perchè è bella da vedere ma soprattutto si capisce quanto lavoro e fatica c’è dietro a tutto ciò che vediamo.

Inoltre a breve aprirà anche un altro museo di New Media Art ad Amsterdam, 2 mesi dopo rispetto all’apertura prefissata prima del COVID-19. Con queste aperture di musei e il rinnovo di accademie e scuole ci fa ben sperare e credere che anche quest’arte avrà un susseguirsi nel tempo e nel futuro.

Grazie a una delle poche artiste italiane, Giuliana Cunéaz siamo riusciti a scoprire, nella nostra patria, questi insegnamenti e metodi già noti a livello mondiale ma ancora più fieri nel sapere che tra tanti artisti un italiana è tra loro.

Quindi amate l’arte perchè in qualsiasi modo la vediate vi darà sempre un’emozione!