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Che cosa è il packaging alimentare?

13 Maggio 2023 - Aziende e Servizi
Che cosa è il packaging alimentare?

Il packaging alimentare è un elemento chiave dell’industria alimentare, svolgendo una serie di funzioni cruciali. Innanzitutto, il packaging protegge un alimento da danni fisici, contaminazione e alterazioni durante la movimentazione, il trasporto e lo stoccaggio.

In secondo luogo, il packaging fornisce un mezzo per migliorare la conservazione dell’alimento, e per comunicare informazioni ai consumatori, tra cui ingredienti, dati nutrizionali, istruzioni per la preparazione e la data di scadenza.

Inoltre, il packaging alimentare gioca un ruolo fondamentale nel marketing dei prodotti alimentari. Il design del packaging, inclusi colori, immagini e loghi, può influenzare le decisioni di acquisto dei consumatori, contribuendo a distinguere un prodotto dagli altri sullo scaffale del supermercato.

Negli ultimi anni l’abuso dei materiali plastici ha creato notevoli danni all’ambiente. Gestione dei rifiuti, contaminazione da microplastiche, emissioni in atmosfera per le fasi di produzione e smaltimento, che hanno minato l’ecosistema e partecipato al fenomeno di innalzamento delle temperature.

In questo articolo cercheremo di approfondire con Federico Pucci di Sistemi & Consulenze, questa tematica per sensibilizzare su questa importante tematica.

Quali sono gli impatti che può avere il packaging sull’ambiente?

Il packaging alimentare, se non gestito correttamente, può avere un impatto significativo sull’ambiente. I materiali di imballaggio, in particolare quelli in plastica, possono finire in discariche o nell’ambiente naturale, contribuendo all’inquinamento dei suoli, delle acque e dell’aria.

Inoltre, la produzione e lo smaltimento dei materiali di imballaggio possono contribuire alle emissioni di gas serra.

Sono varie le direttive emanate a livello comunitario nate per ridurre l’impatto e l’utilizzo delle plastiche, soprattutto quelle monouso.

Tuttavia, ci sono anche delle opportunità per ridurre l’impatto ambientale del packaging alimentare. Queste includono l’uso di materiali riciclabili o biodegradabili, la riduzione dell’uso di materiali di imballaggio, e l’implementazione di sistemi di raccolta e riciclo efficienti.

Perché il packaging può essere pericoloso per la salute umana?

I materiali a contatto alimentare, più comunemente chiamati MOCA,  possono potenzialmente rappresentare un rischio per la salute umana.

Ad esempio, alcuni materiali di imballaggio in plastica possono rilasciare sostanze chimiche, come il bisfenolo A (BPA), che possono migrare nel cibo. Se ingeriti, questi composti possono avere effetti sulla salute, inclusi problemi ormonali e aumento del rischio di certe malattie.

Per questo l’attività di definizione del corretto materiale per il confezionamento per ogni alimento è fondamentale per l’industria alimentare. Questa permette tramite l’effettuazione di test di migrazione con l’utilizzo di simulanti alimentari, di verificare quale materiale sia corretto per quale alimento.

Inoltre, il packaging può rappresentare un rischio per la sicurezza alimentare se non è progettato o utilizzato correttamente. Ad esempio, un packaging danneggiato o mal sigillato può permettere l’ingresso di batteri o altri contaminanti nel cibo.

Quali sono i comportamenti per il riciclo dei materiali plastici?

Il riciclo è un processo attraverso il quale i materiali di scarto vengono raccolti, trattati e trasformati in nuovi prodotti, in modo da ridurre il consumo di risorse naturali, minimizzare l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità.

Le nuove normative in merito all’identificazione dei materiali sulle etichette fungono proprio da facilitatore per migliorare la catena del riciclo, attività fondamentale per creare una reale economia circolare.

Questo processo include diverse fasi, tra cui la raccolta e la separazione dei rifiuti, il trattamento per rimuovere contaminanti e recuperare materiali utili, e la rielaborazione per creare nuovi prodotti. Il riciclo può essere applicato a una vasta gamma di materiali, tra cui carta, vetro, metallo e plastica.

Focalizzandoci sul riciclo del packaging, un esempio comune è il riciclo delle bottiglie di plastica. Dopo l’uso, le bottiglie di plastica possono essere raccolte, pulite e triturate in piccoli pezzi chiamati scaglie di plastica.

Queste scaglie possono poi essere fuse e riformate in nuovi prodotti, come fibre per tappeti, riempitivi per cuscini, giocattoli, e persino nuove bottiglie di plastica. Inoltre, l’alluminio delle lattine di bevande può essere riciclato per produrre nuove lattine, utensili da cucina o componenti per l’industria automobilistica. Questi processi di riciclo aiutano a ridurre la quantità di rifiuti che finiscono in discarica e a risparmiare risorse naturali.

Il riciclo dei materiali plastici è un comportamento fondamentale per ridurre l’impatto ambientale del packaging alimentare. Ciò include sia il riciclo post-consumo, in cui i consumatori separano e smaltiscono correttamente i materiali di imballaggio per il riciclo, sia il riciclo industriale, in cui i produttori utilizzano materiali riciclati nella produzione di nuovo packaging.

Tuttavia, il successo del riciclo dei materiali plastici dipende da una serie di fattori, tra cui la disponibilità di infrastrutture di raccolta e riciclo, la cooperazione dei consumatori, e la designazione di packaging che faciliti il processo di riciclo.

Ad esempio, l’uso di materiali mono-materiale, anziché di packaging composito, può rendere più facile il riciclo. Inoltre, l’educazione dei consumatori sul corretto smaltimento del packaging può migliorare le percentuali di raccolta.

Che cosa sono le bioplastiche?

Le bioplastiche sono un tipo di materiale derivato da risorse rinnovabili, oppure scarto di altri processi, come l’amido di mais, l’olio di soia o la cellulosa. A differenza delle plastiche tradizionali, che sono derivate da combustibili fossili, le bioplastiche hanno un impatto ambientale potenzialmente minore, in quanto possono essere biodegradabili e compostabili.

Ci sono due principali tipi di bioplastiche: quelle biodegradabili, che possono essere degradate da microrganismi sotto determinate condizioni, e quelle bio-based, che sono prodotte da materie prime rinnovabili, ma non necessariamente biodegradabili.

È importante notare, tuttavia, che non tutte le bioplastiche sono biodegradabili, e che la loro biodegradabilità può dipendere da condizioni specifiche, come la presenza di determinati microrganismi o una certa temperatura e umidità.

Quali sono le normative per i MOCA?

I Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti (MOCA) sono regolati da una serie di normative a livello nazionale ed europeo. Queste normative mirano a garantire che i MOCA non rilascino sostanze in quantità tali da mettere a rischio la salute umana o da alterare in modo inaccettabile la composizione o le caratteristiche organolettiche degli alimenti.

I regolamenti comunitari specificano una serie di requisiti per i MOCA, tra cui:

Esistono anche una serie di requisiti volontari che possono aiutare le organizzazioni nell’assicurare la sicurezza, qualità e legalità di questi prodotto, prevenendo possibili attività ed accadimenti che possono essere pericolosi per la salute umana.

I requisiti volontari sono meglio conosciuti come certificazioni del packaging e le maggiori sono:

In conclusione, una cattiva gestione del packaging alimentare ha un impatto significativo sulla salute del consumatore, ma anche sull’ambiente. Pertanto, è fondamentale per le aziende alimentari essere consapevoli di queste questioni e lavorare per sviluppare soluzioni di packaging che siano sicure, sostenibili e rispettose dell’ambiente. Come è altrettanto importante che i consumatori sappiano gestire la catena del ciclo ed effettuare acquisti consapevoli.