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Tartufo di Pizzo Calabro: la ricetta originale 

16 Luglio 2019 - Lifestyle
Tartufo di Pizzo Calabro: la ricetta originale 

Fra i piatti calabresi più amati nel mondo intero possiamo senza dubbio annoverare il famoso tartufo di Pizzo Calabro.

Questo dolce è un prodotto tradizionale della pasticceria calabrese che è stato ideato a Pizzo.

In sostanza il tartufo di Pizzo Calabro è un gelato alla nocciola dalla forma unica e particolare, data dal fatto che il gelato in questione viene modellato sul palmo della mano.

A forma di semisfera, è connotato da un ripieno di cioccolato fondente e sopra viene sparsa una spolverata di cacao amaro in polvere.

Il dolce tipico di Pizzo oggi è diventato uno dei più famosi e diffusi in tutta Italia, per il gusto superlativo e il sapore raffinato ma allo stesso tempo semplice. Oggi come oggi il tartufo di Pizzo Calabro è il primo gelato in tutta Europa che ha ottenuto il marchio IGP, grazie alla lunghissima tradizione artigianale della sua fattura. Il prodotto tipico della pasticceria calabrese ha ispirato, e continua ad ispirare, i gelatai di tutto il mondo, che si fiondano in sue rielaborazioni che però non possono eguagliare la dolcezza e la bontà dell’originale. Ma quali sono le origini di questo dolce delizioso, e quale è la ricetta del tartufo di Pizzo Calabro? Scopriamolo assieme.

 L’origine del tartufo di Pizzo Calabro

Il tartufo nasce a Pizzo Calabro, paese in provincia di Vibo Valentia. Tradizionalmente questa città dalla spiccata vocazione commerciale è sempre stato un luogo di condivisione, un crocevia di sapori e di culture. Pizzo era una città che, da molto tempo, era nota per la bravura dei suoi pasticcieri e dei suoi gelatai, che producevano dolci di eccelsa qualità. Il tartufo di Pizzo Calabro nasce proprio in questo contesto, in una città dove non era possibile neppure conservare a lungo i gelati (a causa dell’assenza di frigoriferi) e le specialità fredde, nonostante fossero ricercate e famose, venivano prodotte appena un paio di volte all’anno. Secondo la tradizione, il tartufo di Pizzo Calabro nasce nel 1952. In quell’anno una persona molto importante venne in visita alla città e cominciò subito una vera e propria gara fra i gelatai di Pizzo per poter creare il dolce più gustoso ed indimenticabile. Il gelatiere Giuseppe De Maria, narra la tradizione, in questo contesto si trovò senza avere neanche una granita né una formina. Così, usando semplicemente i palmi delle mani, modellò una pallina di gelato fatto in casa, metà alla nocciola e metà al cioccolato. All’interno dell’involucro di gelato inserì del cioccolato fondente liquido, con liquore Strega e caramello, e quindi lo sigillò. Alla fine il gelataio ricoprì la pallina con una spolverata di cacao amaro in polvere e così, narra la tradizione calabrese, nasce il tartufo di Pizzo Calabro che conquistò immediatamente tutta la città e non solo.

 La ricetta del tartufo di Pizzo Calabro

Oggi come oggi il tartufo di Pizzo Calabro viene prodotto rigorosamente secondo la ricetta tradizionale, e si può gustare in tutta la sua dolce e freschissima bontà. Il metodo artigianale di produzione del tartufo di Pizzo Calabro è ancora lo stesso da decenni: si prendono due palline di gelato (sempre alla nocciola ed al cioccolato), rigorosamente artigianale. Si modellano le palline nel palmo della mano, fino a che il dolce diventa a forma di semisfera, quindi si crea un piccolo buco all’interno per poter inserire il cioccolato fondente artigianale che è stato precedentemente fuso. A questo punto il tartufo di Pizzo Calabro viene messo nell’abbattitore, dove resta per circa tre ore. Una volta estratto, è pronto per essere gustato. Il vero segreto del tartufo di Pizzo Calabro consiste nella sua lavorazione in mano: bisogna essere estremamente veloci e bisogna chiuderlo alla perfezione con un gesto rapido.