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La figura dell’anziano al centro della casa di riposo moderna per una nuova visione della struttura

23 Dicembre 2018 - Aziende e Servizi
La figura dell’anziano al centro della casa di riposo moderna per una nuova visione della struttura

In un epoca in cui molto muta dal punto di vista sociale, pratico e operativo, anche le case di riposo devono adeguarsi a cambiamenti che possono influire sulla gestione delle strutture sanitarie e soprattutto sugli ospiti delle stesse.

Il mutamento deve coinvolgere tutti gli operatori e tutte le professioni assistenziali, oltre che la gerarchia dirigenziale presente all’interno dell’organigramma della residenza per anziani.

Si assiste, infatti, a un cambiamento socio-culturale importante che pone in discussione i metodi utilizzati fino a questo momento sia dal punto di vista organizzativo che operativo, data l’evoluzione che si registra nel modo di assistere le persone della terza età.

L’ospite “al centro di tutto”

La casa di riposo non è più un ambiente in cui l’anziano viene curato attraverso un approccio prettamente medico, ma si trasforma in un modello innovativo che pone l’ospite al centro, sviluppando appositamente un sistema biologico, psicologico e sociale.

Il focus degli operatori non è più orientato alla mera cura della persona, alla malattia o alla disfunzione palesata, ma deve inglobare anche aspetti diversi e più portati all’integrazione, lavorando sulla parte psicologica e sociale.

Questa è la vera differenza tra una casa di riposo moderna e una clinica. Deve quindi verificarsi un passaggio tra “cura della malattia” e “cura della persona“, la quale è posta al centro di un progetto di sviluppo che deve essere portato avanti con attenzione per ciascun ospite.

Non sono più ammessi approcci ristretti e focalizzati su un solo aspetto (quello medico per esempio): oggi la figura dell’anziano nella casa di riposo moderna richiede una visione d’insieme più aperta, capace di favorire l’interazione e l’integrazione della persona all’interno della struttura e con gli stessi famigliari.

Tale approccio è più impegnativo poiché necessariamente deve coinvolgere più persone con diverse competenze: il personale medico-sanitario, quello addetto alla ricreazione e intrattenimento, quello che opera in ambito psicologico o psico-motorio, devono assolutamente interagire, comunicare e saper scegliere una strategia operativa che porti ad un percorso mirato al raggiungimento di un preciso obiettivo.

L’aspetto relazionale ed emozionale

Oggi, dunque, prendersi cura di un anziano non vuol dire semplicemente curare una patologia, ma sottintende l’aspetto relazionale ed emozionale della persona, curando le sue relazioni a partire da quelle coi famigliari.

La casa di riposo non deve essere vista come un “parcheggio”, ma deve includere comunque un legame con la famiglia d’origine dell’ospite.

Questo è possibile unicamente con un percorso multidisciplinare che deve essere alla base di una casa di riposo moderna.

Il personale deve essere in grado di “leggere oltre”, di interpretare i bisogni della persona, di anticiparne i risultati e di attuare un approccio tale che possa rendere l’ospite maggiormente a proprio agio, indipendentemente dalla malattia o dall’infermità di cui questo è affetto.

All’interno della struttura, l’anziano deve sentirsi parte integrante e non elemento isolato ed escluso, deve sentirsi stimolato e apprezzato dagli altri e non visto come un ammalato a sè stante.

In quest’ottica, che conduce alla nuova visione della casa di riposo, vanno previste attività capaci di favorire l’interazione delle persone.

Spettacoli culturali, musicali, teatrali, letture condivise, sono tutti utili strumenti capaci di mantenere allenata la mente dell’anziano, ma soprattutto in grado di agevolare lo scambio di idee, di opinioni e il dialogo tra gli stessi anziani. Inoltre è possibile mantenere un legame con il mondo esterno, integrando la persona nel contesto sociale.

Questo comporta anche un buon metodo per sviluppare un percorso riabilitativo fisico e psicologico, che può condurre ad un miglioramento cognitivo e socio-culturale dell’ospite.

La casa di riposo è coinvolta all’interno di un percorso di cambiamento che abbraccia ogni settore all’interno di essa e che ha l’obbligo di prevedere un percorso personalizzato sulla persona e non più un approccio generalizzato portato unicamente a somministrare all’anziano medicinali o terapie farmacologiche. Il paziente è posto al centro del progetto e non la sua patologia.

Articolo scritto in collaborazione con la Casa di Riposo Albergo Self